martedì, febbraio 14, 2006

Tonificare e disperdere.




L'infissione degli aghi, come già visto, di per sé indica il ripristino di una connessione fra Terra e cielo, fra yin e yang - la cui interruzione produce lo squilibrio e la malattia. Dopo di ciò esistono teorie e pratiche differenti sulla manipolazione dell'ago al fine di provocare un effetto piuttosto che un altro. Sostanzialmente l'agopuntura cerca di drenare gli eccessi e di compensare i difetti di energia vitale in un dato settore o punto dell'organismo: qualora vi sia un sovrappiù, la connessione simbolica con il Cielo ne permette la fuoriuscita centrifuga; nel caso di un deficit, il legame con la Terra permette di attrarre in essa in direzione centripeta gli elementi vitali mancanti. Generalmente, a grandi linee, si pensa che quanto più l'ago viene manipolato, ruotato, stimolato in modo energico, tanto più si produce una fuoriuscita centrifuga dell'energia - magari accentuata da una contemporanea e leggera sanguinazione. Viceversa, quanto meno viene toccato, quanto più delicata risulta la sua penetrazione ed estrazione, tanto più viene favorito un apporto energetico centripeto. C'è chi pensa che tale delicatezza di intervento debba essere sostenuta anche dalla brevità dello stesso - facendolo durare soltanto pochi istanti invece che alcuni minuti. Altro modo per produrre l'effetto tonificante è quello di utilizzare la cosiddetta "moxa", cioè la combustione di palline di Artemisia Vulgaris (in grado di produrre un'elevata quantità di calore) con o senza il contemporaneo uso dell'ago. In effetti, essendo l'inserzione degli aghi una sorta di piccolo "ferimento", cioè qualcosa di invasivo, quasi chirurgico, si reputa che sia più facile ottenere una dispersione che una tonificazione: cioè con gli aghi sarebbe più facile togliere che apportare energia. A ciò si può obiettare che in realtà un microstress come quello della penetrazione dell'ago può benissimo produrre una reazione contraria di tonicità, di compattezza, una attivazione energetica: insomma per valutare correttamente il tipo di risposta dell'organismo è senz'altro importante considerare l'entità dello stress. Riassumendo:
Tonificazione
manipolazione delicata
durata breve
temperatura calda
stress piccolo
intervento ridotto, mirato
Dispersione
manipolazione forte
durata protratta
temperatura fredda
stress rilevante
intervento esteso
Personalmente credo che queste indicazioni non debbano essere sempre e tutte pedissequamente seguite, essendo necessario adattarsi alla sensibilità del paziente, alla sua reattività, a varie e mutevoli condizioni. Rimane, comunque, sempre valido il principio che l'ago è un Asse del Mondo che crea un equilibrio fra gli opposti polari.