martedì, dicembre 06, 2005

Breve divagazione su sogno e morte.


L'attività onirica, come già rappresentato, è yin rispetto alla vita di veglia attiva e concreta. Anche la morte è yin: gli elementi che costituivano quell'aggregato di coscienza e di costituenti più o meno materiali che è l'essere vivente si disgrega, e la dissoluzione è propriamente yin. E' yin anche il corpo che rimane, perché inattivo, mancante di energia spirituale, materico. La parte eterica di questo corpo è yin perché destinata - dopo un processo più o meno lungo - a disfarsi: è soltanto un simulacro, debole e inconsistente. Rimane un'anima-yang, luminosa e forte, non soggetta a decadimento, che ritorna alla sorgente-yang delle cose - il Cielo archetipico - per rigenerarsi. In un secondo tempo, avendo recuperato e rinnovato l'interezza della sua energia, ridiventa pienamente creativa e attiva, yang, ritrovando l'aspetto, la forma e il corpo di manifestazione.

Nessun commento: