giovedì, novembre 24, 2005

Esterno-interno.


Nella Medicina Tradizionale Cinese, se ho correttamente compreso, la parte 'Nei' (interna) è più importante di quella 'Wai' (esterna), perché si occupa delle cause profonde della malattia, mentre l'altra è più in relazione con gli effetti o con le cause secondarie. Da quello che ne so il concetto è ripreso anche nelle arti marziali - Wu Shu - dove esistono discipline 'interne' (Taiqi, Qigong) che si basano sull'armonizzazione degli organi zang-fu e della mente, e discipline 'esterne' che invece mirano di più allo sviluppo e all'utilizzo della forza muscolare (Gong Fu). Anche nell'organizzazione militare e statale antica troviamo questa importante ripartizione. Per esempio i mongoli, i 'barbari' che tentavano di invadere la Cina, erano 'esterni', mentre la popolazione cinese era 'interna' (alla Grande Muraglia). E qui assistiamo ad un curioso (quanto frequente) ribaltamento dei concetti yin-yang, che testimonia la flessibilità e la possibile ricchezza dialettica del sistema: gli invasori erano considerati 'yin' pur essendo all'esterno, mentre i cinesi erano 'yang' all'interno. Questo perché i primi rappresentavano le forze dell'oscurità, della destabilizzazione, della disgregazione (yin). Quindi, in questo caso, 'esterno' somiglia all''esteriore' della nostra cultura, con i significati di dispersivo, accessorio, superficiale; 'interno' si avvicina ad 'interiore', con il senso di 'primario', 'centrale', 'spirituale'. Ho il sospetto che anche 'Nei' e 'Wai' dei Classici di medicina e delle arti marziali possano avere la stessa valenza: yang-luce-forza all'interno e yin-buio-corpo all'esterno. Una delle spiegazioni di questa caratteristica inversione di localizzazione dello yin e dello yang, la possiamo trovare nella filosofia e nella rappresentazione dell'universo secondo i cinesi: la Terra, infatti, 'sostiene', e il Cielo 'copre'. La Terra, il contenuto della manifestazione universale, mostra il lato esterno (corpo, materia), mentre il Cielo, 'contenitore' dell'universo, mostra il suo lato interno (spirito, energia). Lo vediamo nel cerchio (Cielo) che contiene il quadrato (Terra) raffigurato anche nelle antiche monete cinesi: fra il perimetro del cerchio e il quadrato c'è tutto lo spazio cosmico con i 10.000 esseri. Il cerchio-Cielo è all'esterno e mostra il lato interno, il quadrato-Terra è all'interno e mostra il lato esterno. Ambedue, aggiungerebbe un buddhista cinese, sono a guardar bene 'vuoti': oltre il perimetro esterno della moneta cinese c'è infatti il vuoto, oltre quello interno c'è il vuoto (la moneta è bucata al centro), quindi Cielo e Terra sono entrambi illusori. Qui mi fermo, perché mi rendo conto che a questo punto si può diventare molto, molto disorientati, a meno di non avere a disposizione e saper usare uno di quegli antichi 'pallottolieri' complicatissimi con i quali i cinesi facevano i calcoli astronomici, matematici, astrologici con una rapidità e una sicurezza sorprendenti.

Nessun commento: