venerdì, gennaio 18, 2008

Sta tornando.


Lo yang sta tornando. Tutti quanti, penso, avvertiamo già nell'aria l'avvicinarsi della stagione chiara: qualcosa di lieve e luminoso nell'aria, un senso di risveglio. E' quanto accade a partire dal solstizio d'inverno: lo yang che, apparentemente, era stato eliminato dalle forze yin, l'oscurità, il freddo, la pioggia, ritorna a manifestarsi. Nella tradizione cinese, però, il risveglio effettivo di questa forza, l'inizio della sua manifestazione - il momento in cui la percezione di essa diventa veramente palese, si pone in una data prossima al 5 febbraio, in dipendenza anche del ciclo lunare. Secondo il computo dell'estremo oriente nel 2008 sarà il 7 febbraio a rappresentare il primo giorno di primavera e il capodanno. C'è da dire che il periodo fra il solstizio d'inverno e il primo giorno dell'anno cinese è un momento di riposo, di stasi, in cui in cui lo yang appena rinato va custodito, coltivato, non va affaticato, non bisogna utilizzarlo o sprecarlo - bensì aiutarlo a crescere. Esistono una serie di pratiche nel Qigong e nell'alchimia taoista adatte a questo, ma in sostanza, per riportare il concetto ai nostri giorni e alla nostra civiltà, direi che in questo momento dell'anno sono essenziali il riposo, un esercizio fisico e respiratorio moderato, una certa attività immaginativa e progettuale per il nuovo anno, ponendosi e coltivando - per ora a livello soltanto embrionale, senza sforzi - degli obiettivi che possano rinnovare in noi la speranza e la forza vitale.

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